Indirizzo: Via Bartolomeo d' Alviano, 35121 Padova PD, Italia
Domenica: 10–12
Lunedì: 10–12
Martedì: 10–12
Mercoledì: 10–12
Giovedì: 10–12
Venerdì: 10–12
Sabato: 10–12
Marco Carretta
l parco Treves de' Bonfili è un grande parco di Padova, progettato in stile romantico all'inglese dall'architetto Giuseppe Jappelli, su commissione dei fratelli Isacco e Jacopo Treves de' Bonfili, realizzato fra il 1829 ed il 1835. L'ingresso è da via Bartolomeo d'Alviano, di fianco a Porta Pontecorvo, o Porta Liviana. È inserito in un'ampia fascia di verde lungo il sistema fortificato cinquecentesco della città e primo parco ad essere progettato per Padova. In origine era un orto botanico privato, uno dei primissimi in Italia. Nella sua concezione originaria, il giardino ad uso di orto botanico si distingueva per varietà e rarità delle specie botaniche: un angolo di paradiso nel cuore della città, in singolare comunicazione con il più antico Orto pubblico.I giardini furono costruiti sfruttando gli spazi tra l'Ospedale vecchio e le mura cinquecentesche ed esprimono una totale adesione al naturalismo romantico dei giardini inglesi, con vialetti, ponticelli, edifici che un tempo godevano delle pittoresche vedute delle cupole della Basilica di sant' Antonio, nel segno di quelle "irregolarità", intese come l'intrecciarsi di caratteristiche apparentemente casuale ma in verità studiato al dettaglio, di viali e sentieri, il susseguirsi di salite e discese, il profilarsi improvviso di vedute inaspettate. Nel 1942-43 gli eventi bellici hanno provocato la demolizione di buona parte dei manufatti ornamentali e l'abbattimento degli alberi; dopo la seconda guerra mondiale cumuli di detriti vennero collocati nell'area del maneggio, rialzandolo di circa due metri; vi furono crolli nelle grotte, abbattimento degli alberi per scaldarsi e tutto questo causò uno sconvolgimento nell'assetto originario del progetto jappelliano. Il parco è stato, in quel periodo, pressoché abbandonato ma nel 1954 è stato preso in consegna dal Comune di Padova che, dopo un'essenziale sistemazione, lo ha aperto al pubblico.Il restauro condotto tra il 1996 ed il 2002, a cura dell'arch. Paola Bussadori coadiuvata dall'Ing. Giuseppe Ghirlanda, ha comportato, grazie all'ausilio di pregevoli testi manualistici botanici ottocenteschi, l'inserimento di nuovi alberi, pregevoli per varietà e colore del fogliame, come la Sterculia firmiana, molto diffusa nei giardini padovani ottocenteschi, la creazione di zone di interesse storico-botanico (come la collezione di rose antiche e moderne, di ortensie, di rododendri, azalee, peonie e narcisi) e ha inoltre messo in luce la pavimentazione in coccio-pesto dell'ex serra delle palme, l'alveo della "cavallerizza", la tribunetta, l'imbarcadero sul canale, la scaletta della "lavandaia" ed altri importanti reperti dei manufatti jappelliani demoliti nel periodo bellico e postbellico.
Emilio Bez
Parco piccolo ma abbastanza curato, molto piacevole e tranquillo, vale sicuramente una visita se si è in zona durante gli orari di apertura. Una parte degli alberi ha pure la targhetta con l'indicazione della specie botanica. Per gli orari di apertura vedere la targa riportata in foto.
Umbertina Maritan
Parco molto bello, ben curato. Ho potuto vedere anche il passaggio sotterraneo che porta alla villa, ora sede dell'ufficio igiene.
Vincenza Daniele
Nel cuore della città di Padova, a ridosso dell'ospedale, esiste questo Parco fatto costruire dall'arch. Japelli dalla famigliaTreves Bonfili. È un gioiello di giardino all'inglese, purtroppo bombardato nel 1943/44.
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Ce ne sono poche, comunque non è solitamente un parco affollato.
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