Indirizzo: SP55, 38010 Campodenno TN, Italia
Telefono: +390461655547
Domenica: 10–18
Lunedì: Chiuso
Martedì: 10–18
Mercoledì: 10–18
Giovedì: 10–18
Venerdì: 10–18
Sabato: 10–18
Luca Penasa
Bellissimo maniero ristrutturato, proprietà del comune di Campodenno gestiti dalla apt Val di Non. Al suo interno si possono visitare molte stanze, la cappella e le stalle. Al suo interno i weekend è attivo un bar gestito dai volontari della pro loco. La pecca è la completa mancanza di arredi, della maggior parte dei pavimenti e di porte finestre e balaustre del tempo. Al suo interno erano presenti 3 mostre differenti di arte. Per contestualizzare maggiormente inserirei mostre di oggetti storici piuttosto che mostre di arte contemporanea.
Sylvie Parolin
Il castello è molto carino, bello fuori e dentro. Ricco di storia e affascinante. Le mostre all'interno sono anch'esse interessanti ma ritengo che il costo del biglietto dovrebbe essere un po' più basso.
Moreno Leggiero
Bel castello esternamente. Bel panorama. Purtroppo si paga l'entrata euro 8 o ridotti euro 6 per vedere 3 mostre di artisti, mentre del castello non vi è nulla di interessante. Meglio risparmiare i soldi e rimanere all'esterno.
Giuliano Tosatti
Completamente spoglio. Non c'è rimasto nulla. Per altro ristrutturato recentemente con materiali e tecniche moderne. In ultimo totalmente fuori contesto la mostra fotografica sul sessantotto
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Il complesso castellare di Belasi, posto tra i meleti del Comune di Campodenno, affonda le sue radici nel lontano XIII secolo. Concesso in feudo a Ulrico di Ragogna nel 1291, passo a Ulrico di Termeno capostipite dei Khuen nel 1368. Esponente di spicco del casato fu Pancrazio Khuen Belasi, signore del castello fra gli anni Sessanta del Quattrocento e il 1523, anno della sua morte. A lui si deve il conferimento, nelle linee essenziali, delle imponenti forme odierne del castello. Dietro le mura perimetrali che circondano il castell, si erge il mastio (torre) pentagonale che ricorda le forme del vicino Castel Sporo-Rovina presso Sporminore. Il maniero è protetto da una doppia cortina muraria e le fortificazioni più esterne furono erette intorno al XVI secolo mentre la cinta maggiore sarebbe stata innalzata intorno alla metà del Quattrocento. Due garitte di vedetta cinquecentesche controllano i due ingressi a mezzogiorno ed a oriente.
Che io sappia non è ancora aperto al pubblico
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