Gazèl - Snait srl

Martina Lombardo

Un anno fa ho comprato sul sito Gazel un paio di ciabatte, che potete vedere nella foto. Appena arrivate, le ho provate, il numero andava bene e le ho archiviate. Tre settimane fa parto per un viaggio e le porto con me. Le indosso per girare la città. Peccato che dopo un paio di chilometri, i piedi hanno cominciato a sanguinare e tra il caldo e il dolore forte, ho dovuto togliermele e proseguire la camminata sull'asfalto a piedi nudi. Ora quello che mi chiedo è: Testano i prodotti prima di metterli in vendita? Saranno pure belle, le avrò pagate pure poco ma sono immettibili e quindi inutili. Inoltre la cosa più disdicevole di tutte è che ho scritto direttamente una mail di reclamo all'azienda senza ricevere risposta.

federica manaigo

Ho speso la mia unica ora libera della settimana per recarmi allo spaccio di Udine, che è chiuso per riassortimento nonostante su Google e Facebook non abbiano scritto nulla (ultimo post pubblicato 2 giorni fa, pagina aggiornata quindi).

Giulia M

Cliente per diversi anni, sempre soddisfatta e contenta di pagare per avere capi belli e fatti in Italia. Poi la settimana scorsa, nel negozietto di sempre, compro una giacca Gazel e scopro a casa che è made in China. Delusissima. Non avevo controllato l'etichetta in fase di acquisto perché, conoscendo già il marchio ed avendo diversi capi la cui etichetta recita a chiare lettere made in Italy, non credevo che le cose fossero cambiate. A quanto pare, sì. Però 200 euro per una giacca made in China no, non è accettabile, almeno per me. Un peccato.